Borsa per Notebook in Allo nepalese

Il Nepal secondo i dati Onu è il decimo Stato più povero del pianeta, dei 49 più poveri, e le aree dei villaggi sono le più povere del Paese. In molti distretti si tratta di sopravvivenza alimentare quando si parla di coltivazione della canapa, con gli uomini emigrati, le famiglie ‘displaced’ dopo anni di guerra, le donne da sole a dover lavorare per dar sostentamento ai figli. 

Da qui ha avuto origine il progetto sulla canapa solidale, strettamente non-for-profit: sostegno alle comunità himalayane nel mantenimento della loro cultura e coltura della canapa, mettendole in condizione di gestire un’intera filiera produttiva finalizzata all’esportazione in Italia di prodotti tessili e forse di semi o olio, per distribuzione tramite canali equo-solidali ed alternativi, senza intermediari.

Questo progetto è giunto oggi in piena fase esecutiva dopo qualche anno di incubazione, grazie all’impegno volontario personale di pochi, ed al sostegno di un pugno di persone, situazioni ed associazioni amiche e solidali in Italia.

 La coltivazione della canapa richiede pochi pesticidi e fertilizzanti, mentre il cotone specialmente di pesticidi ne richiede moltissimi. Inoltre la fibra della canapa è molto più robusta e dura più a lungo. Attualmente può essere lavorata in modo da renderla sottile quanto si vuole, e viene proposta in sostituzione del cotone e delle fibre sintetiche.

Allo: un'ortica gigante che cresce solo in Himalaya, spesso accanto alle piante di canapa (anch'essa un'urticacea...) ma più raramente. Si ottiene una fibra più forte e regolare di quella dalla canapa, le proprietà antibatteriche antinfiammatorie ed antiallergiche della fibra sono le stesse. I nepalesi lo considerano il materiale tessile di più alta qualità ottenuto da piante selvatiche.