Elifas Levi - Il Dogma dell'Alta Magia

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Atanòr, Gennaio 2010, pp. 134

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In questa opera Elifas Levi espone il fondamento teorico-filosofico del suo pensiero per una esatta comprensione della pratica rituale della magia cerimoniale sceverandola dalle incomprensioni che hanno caratterizzato la conoscenza teorica della magia, forma e fondamento di quella pratica in cui Elifas Levi fu uno degli indiscussi maestri. Egli riformò con uno spirito intelligente e, senza dubbio, superiore, quella che è stata la conoscenza delle arti magiche dal pensiero postrinasci-mentale di Marsilio Ficino e di Pico della Mirandola, fino all'epoca che lo vide protagonista nell'Inghilterra vittoriana; e il suo insegnamento non è certo inutile ai giorni nostri, in un periodo in cui la confusione e le false interpretazioni sono le principali cause di squilibri psichici negli addetti ai lavori.

Eliphas Lévi, pseudonimo di Alphonse Louis Constant (Parigi, 8 febbraio 1810 – Parigi, 31 maggio 1875), fu il più famoso studioso di esoterismo dell'Ottocento.Per qualche tempo si dedicò agli studi ecclesiastici nel seminario di Saint Sulpice, a Parigi, ma nel 1836 abbandonò il seminario, attratto dagli ideali del socialismo utopista. Al tempo stesso intrattenne rapporti con adepti della Massoneria francese e con esponenti dei più diversi rami dell’esoterismo. Le personalità che contribuirono maggiormente alle formazione del suo pensiero furono Alphonse Esquiros, studioso delle teorie sul magnetismo animale; l’abate José Custodio de Faria, un missionario dedito allo studio dei riti magico-religiosi orientali; lo studioso di numerologia e alchimia Louis Lucas; e soprattutto Höene Wronski, che lo iniziò ai misteri della cabbala e nel 1853 gli impose il nome magico di Eliphas Levi Zahed, traduzione in ebraico di Alphonse Louis Constant.Nel 1854 Levi fece un viaggio in Inghilterra, dove entrò in amicizia con alcuni esoteristi tra i quali, pare, lo scrittore Edward Bulwer-Lytton (1803-1873), che in seguito diventò membro onorario della Societas Rosacrociana in Anglia. Dopo il ritorno in Francia, Levi pubblicò il suo studio più importante, Dogme et Rituel de la Haute Magie (Parigi 1855-56), un'opera dedicata all'analisi delle più diverse branche dell'esoterismo antico e moderno, che egli definì "scienze occulte".

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