Ferdinando Moshe Pitari - Kabbalah, Ego, Desiderio e Punto del Cuore
Psiche 2, Luglio 2021, pp. 175
L'ego e il desiderio sono componenti essenziali della vita di ognuno di noi perché hanno a che fare con i nostri bisogni, da quelli più elementari, come quello di nutrirsi, trovare rifugio e riprodursi a quelli riguardanti le domande sul senso della vita, che a un certo punto cominciamo a farci. Ma la Kabbalah come li vede?
Kabbalah, parola che spesso evoca qualcosa di estremamente nascosto, spesso un poco probabile mix tra esoterismo, mistica, ermetismo, magia e religione; nonché gioco dei numeri. Sostanzialmente potremmo riassumere tutto questo con un solo termine, accattivante e affascinante: “mistero”.
Tutto questo fondamentalmente non è errato, perché ogni disciplina definita mistica o esoterica ha uno o più “sottoboschi”, e in un certo senso la “mitizzazione” diventa quasi una conseguenza logica.
Quello però che Ferdinando Moshe Pitari vuole mettere in risalto in questo libro è quello che è il vero pilastro della Kabbalah, e il fondamento del lavoro di ogni kabbalista, ovvero, l’azione.
La Kabbalah in sostanza è un percorso, è un cammino che accompagna l’essere umano per tutto questo passaggio terreno, e allora la sua importanza si fonda sulla nostra vita di tutti i giorni, su piccole regole che dobbiamo seguire nell’ambito della nostra interiorità, ma anche atteggiamenti e comportamenti verso il mondo e le persone che ci circondano, perché il kabbalista vive ben saldo, con i piedi attaccati a terra, ma contemporaneamente ben conscio della sua spiritualità, manifestando nel connubio spirito-materia la perfetta realizzazione del suo percorso, e non una mera contrapposizione come purtroppo oggi spesso si legge e si sente.
Un po’ di storia, mista a teoria e pratica centrano quello che è il messaggio e l’intento dell’autore in questo suo lavoro: portare la Kabbalah per un po’ fuori dal mito, e nella biblioteca “umanistica” del lettore.