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Aleister Crowley - Bagh-I-Muattar

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Profumi dal giardino di Abdullah

Edizioni Studio Tesi, Luglio 2019, pp. 191

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L’edizione originale di questo misto di poesia e prosa fu stampata clandestinamente a Parigi nel 1910 in sole 210 copie numerate. Il suo autore, Edward Alexander Crowley, in arte Aleister Crowley, usò il nome di un mai esistito scrittore persiano di Shiraz, Abdullah el Haji, cioè Abdullah il verseggiatore.
Il motivo dell’edizione clandestina è da ricercarsi nell’argomento scandaloso e blasfemo del componimento, che mai avrebbe potuto ottenere il nulla-osta della censura britannica.
Il finto poeta persiano celebra, infatti, con i suoi versi un amore sodomitico, a carattere marcatamente priapico e scatologico, per un quindicenne di nome Habib.
Oltre all’argomento osceno, i componimenti e le note che lo corredano sarebbero stati all’epoca tacciati di empietà, dato che Crowley dileggia qualsiasi tipo di monoteismo, prendendosela in particolare con la religione puritana anglosassone, cui appartennero i suoi genitori, e soprattutto col monoteismo islamico.
Il rapporto sodomitico con un giovanotto è, per il mago britannico, la chiave della magia sessuale e dell’accesso ai mondi superiori poiché «nei riti sodomitici debitamente compiuti, ancor più che in quelli della passione eterosessuale, si cela il più grande segreto dell’universo, l’accesso ai giardini di Dio», «la chiave della magia pratica».
Un componimento poetico, quindi, smaccatamente osceno, scritto per scandalizzare, come tanto piaceva fare a Crowley, e un’impietosa presa in giro della religione convenzionale che contiene, tra le righe, il pensiero dell’esoterista inglese.
Nel libro si canta l’amore per un ragazzo, un tema molto in voga fra certi mistici islamici, come Hafez, dove l’amore per il divino viene mascherato con l’amore, anche eroticamente spinto, per un giovane.
Bagh-i-muattar (“Giardino profumato” in persiano) è un libro esoterico misto di prosa e poesia inventato di sana pianta da Aleister Crowley e spacciato come traduzione di un inedito persiano. Al testo Crowley antepose sue considerazioni personali e annotazioni di magia pratica, con un gran numero di note, ma sempre mascherando il tutto come prosa altrui.

Aleister Crowley, inglese, vero nome era Edward Alexander Crowley (1875-1947), è una figura molto discussa. Occultista, mago, ma anche pittore, scalatore, alchimista. Cresciuto in un contesto fortemente religioso, studiò Letteratura inglese al Trinity College di Cambridge. A soli vent'anni cominciò ad interessarsi di occultismo, di misticismo, di alchimia, di magia e di buddhismo. A 23 anni entrò a far parte dell'Hermetic Order of the Golden Dawn. In seguito alla scissione all'interno del movimento, Crowley lasciò il suo paese e andò a vivere per un breve periodo in Messico con la moglie. Nel 1902 partecipò a una spedizione sul K2 e nel 1905 a una spedizione himalayana. Nel 1904 fondò il culto di Thelema, nel 1907 diede vita all'ordine dell'Argenteum Astrum, nei primi anni venti fondò in Sicilia, a Cefalù, l'Abbazia di Thélema; nel 1930 a Lisbona incontrò Fernando Pessoa e a Berlino lo psicoanalista Alfred Adler e Aldous Huxley. Mito della musica rock, dai Beatles ai Led Zeppelin, Ozzy Osbourne, David Bowie, Marilyn Manson, Mick Jagger, Rolling Stones. Lo scrittore William Somerset Maugham si ispirò a lui per il suo romanzo "Il mago" e Leonardo Sciascia nel suo racconto "Apocrifi sul caso Crowley" racconta dell'espulsione di Crowley dalla Sicilia. Citato nei libri di Vincenzo Consolo, di Daniel Pennac, nel "Pendolo di Foucault" di Umberto Eco, perfino nei fumetti di Martin Mystère e Dylan Dog. Aleister Crowley morì di bronchite cronica all'età di 72 anni.

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