Arturo Reghini - I Numeri Sacri nella Tradizione Pitagorica Massonica

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La terna dei numeri primi dispari entro le decade. Il numero e le sue potenze. La tavola tripartita.

La Luna Nera Edizioni, Gennaio 2012, pp. 148

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Secondo quanto affermano concordemente gli antichi rituali e le antiche costituzioni massoniche, la Massoneria ha per fine il perfezionamento dell'uomo. Anche gli antichi misteri classici avevano lo stesso scopo e conferivano la teletè, la perfezione iniziatica; e questo termine tecnico era etimologicamente connesso ai tre significati di fine, morte e perfezione, come osservava già il pitagorico Plutarco. Ed anche Gesù ricorre alla stessa parola, tèleios, quando esorta i suoi discepoli ad essere «perfetti come il Padre vostro che e nei cieli», sebbene, con una delle frequenti incongruenze delle Sacre Scritture, lo stesso Gesù affermi che «nessuno e perfetto ad eccezione del Padre mio che e nei cieli». La definizione che abbiamo riportato sembrerebbe esplicita e precisa; eppure con una lieve alterazione formale essa ha subito una grave alterazione nel concetto. Per esempio, il dizionario etimologico del Pianigiani afferma che il fine della Massoneria e il perfezionamento dell'umanità; e non soltanto molti profani ma anche molti massoni accettano questa seconda definizione. A prima vista può sembrare che perfezionamento dell'uomo e perfezionamento dell'umanità significhino la stessa cosa; di fatto si riferiscono a due concetti profondamente diversi, e l'apparente sinonimia genera un equivoco e nasconde una incomprensione. Altri adoperano l'espressione: perfezionamento degli uomini, anche essa equivoca. Ora, evidentemente, non e possibile sentenziare quale sia l'interpretazione giusta, perché ogni massone può dichiarare giusta quella che si confà ai suoi gusti, e magari può compiacersi dell'equivoco. Se però si vuole determinare quale sia, storicamente e tradizionalmente, la interpretazione corretta e conforme al simbolismo muratorio, la questione cambia aspetto e non è più questione di gusti.

Arturo Reghini (Firenze, 1878 – Budrio, 1946) è stato un matematico, filosofo ed esoterista italiano. È considerato l'iniziatore del risveglio, nel tempo attuale, della corrente pagana romana in Italia, risveglio la cui prima manifestazione pubblica fu la pubblicazione, ad opera di Reghini, del manifesto pagano romano-italico Imperialismo pagano, pubblicato nel 1914 sulla rivista La salamandra.

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