Carl Gustav Jung - Tipi Psicologici
Edizione integrale di riferimento.
Bollati Boringhieri, Dicembre 1977, p. 630
Dal momento della loro prima pubblicazione nel 1921 i "Tipi psicologici" hanno costituito uno dei testi junghiani di maggiore diffusione. Nel libro Jung abbandona la pretesa, che era ancora di Freud, di concepire la psicologia come una scienza esatta, e riconosce invece come ineliminabile la presenza di un fattore irriducibilmente soggettivo. Nell'elaborazione delle sue osservazioni cliniche, sulle quali si fonda la definizione e la descrizione degli otto tipi psicologici principali, egli integra la scoperta della realtà dell'inconscio, costituendo così la sua tipologia come psicodinamica, nel senso che la psiche individuale è vista nel rapporto dialettico di conscio e inconscio, e teorizza la presa di coscienza come progressivo superamento delle opposizioni.
Carl Gustav Jung, nato a Kesswill, in Turgovia, nel 1875, era figlio di un pastore protestante. Studiò medicina a Basilea e nel 1900 si trasferì a Zurigo, dove iniziò la pratica medica sotto la guida di Eugen Bleuler. Allievo e seguace di Freud, Jung si allontanò dal maestro nel 1913, a causa di forti dissensi. Tra le sue opere, che hanno creato un nuovo indirizzo nella ricerca psicoanalitica, ricordiamo La psicologia della dementia praecox, Libido, simboli e trasformazioni, L’io e l’inconscio, La psicologia del transfert. È morto a Küsnacht nel 1961.