Piero Mozzi - Covid-19 e Patologie Virali
Prevenzione e cura
Mogliazze, Maggio 2021, pp. 84
84 pagine in cui il Dr. Mozzi riporta suggerimenti e istruzioni di comportamento a cui attenersi in caso di malattia, epidemia influenzale o pandemia, soprattutto durante la stagione fredda. In queste situazioni è fondamentale seguire strettamente un'alimentazione secondo le proprie caratteristiche immunitarie così da fronteggiare eventuali attacchi virali. Nel testo vengono fornite per ogni gruppo sanguigno le indicazioni alimentari, le terapie e i rimedi naturali che si sono dimostrati efficaci nella prevenzione e nella cura delle patologie invernali e del Covid-19. L'alimentazione viene poco considerata come strumento di prevenzione, tanto meno come rimedio per qualsiasi malattia, comprese le patologie invernali. È profonda convinzione del dottor Mozzi che l'alimentazione costituisca lo strumento ottimale e principale per conservarsi in buona salute e prevenire le malattie. Per mantenere le nostre difese in condizioni ottimali e non debilitarle, è essenziale introdurre alimenti in sintonia con il nostro gruppo del sangue e con le nostre caratteristiche genetiche. Se ci ammaliamo, e in particolare se accade d'inverno, la dieta è fondamentale per guarire.
Piero Mozzi, nato nel 1950 e laureato in medicina nel 1977, vive a Mogliazze nel comune di Bobbio.
«Sono nato a Bobbio, in provincia di Piacenza, dove ho vissuto una bella infanzia molto libera, trascorsa all'aria aperta. Tutto l'anno facevamo interminabili partite a pallone sulle piazze; d'inverno stavamo sotto i portici di Bobbio a giocare a "figurini" e a palle di neve per le strade; d'estate passavamo il tempo sul fiume Trebbia, le cui acque erano così pulite da poter essere bevute e consentivano a parecchi pescatori professionisti di vivere di ciò che ricavavano dalla vendita del pesce pescato. A Bobbio c'era tutto il necessario e poco del superfluo. Ho ricevuto un'educazione severa e spartana e sono grato a mio padre, da cui ho appreso l'essenzialità nei bisogni e con cui ho in comune il tratto del carattere che ci spinge ad anteporre l'aiuto del prossimo al soddisfacimento delle nostre necessità.
Ho frequentato a Bobbio le scuole elementari e medie, a Piacenza il liceo classico e a Parma la Facoltà di Medicina. Alla fine del 1974, mentre frequentavo l'università, ho scoperto Mogliazze, un borgo in stato di abbandono composto da alcune case in pietra e posto sulle pendici dell'Appennino, otto chilometri sopra il comune di Bobbio. Nel gennaio 1978 è stata fondata la cooperativa Mogliazze, dal nome del borgo. Dopo varie peripezie, molta pazienza e volontà, la maggior parte delle case e dei terreni circostanti sono stati acquistati dalla cooperativa Mogliazze. Il villaggio è stato pian piano restaurato e i terreni intorno recuperati. Tuttora vivo in questo piccolo borgo con la mia famiglia. A Mogliazze ho vissuto a strettissimo contatto con la natura e ciò ha dato l'impronta risolutiva alla mia visione del mondo e della medicina e mi ha insegnato molto di quello che so. La domanda che mi faccio spesso, come uomo oltre che come medico, è che cosa lasceremo in eredità alle generazioni future. Più che il denaro sarebbe importante consegnare loro il pianeta in buono stato, cioè con il minor tasso d'inquinamento possibile».