Sri Aurobindo - Savitri - La Scoperta dell'Anima e la Vittoria sulla Morte
Riduzione teatrale, prefazione e introduzione di Paola De Paolis.
La Lepre Edizioni, Settembre 2016, P. 118
Aurobindo Ghose: la rappresentazione della sua leggenda e della sua visione. La leggenda di Savitri fa parte del Mahabharata, l'epopea indiana dell'era dei Veda. Racconta l'impresa di una donna che riesce a sottrarre il suo amato Satyavan a Yama, dio della Morte ed è anche un'allegoria della sorte e del possibile riscatto dell'anima umana, preda dell'ignoranza e della morte. Savitri è la più importante e visionaria opera poetica di Sri Aurobindo ("Savitri – Leggenda e Simbolo", 2 voll., ed. Mediterranee) da cui è tratto questo adattamento teatrale, rappresentato all'Auditorium di Roma nel 2007, con scelta di brani a cura della stessa traduttrice. Il testo è corredato da una ricca prefazione e introduzione che accompagnano quasi per mano il lettore nella prodigiosa vastità della visione profetica di Aurobindo e nella profonda rivoluzione operata dalla sua esperienza pionieristica. «Fra cinquant'anni tutta la parte ricettiva (non dico intellettuale, dico ricettiva) del mondo sarà assorbita dalla potenza del pensiero di Sri Aurobindo. Quelli che lo sono ora hanno il vantaggio di essere i primi.» (L'Agenda di Mère, XIII, 16 febbr. 72).
Sri Aurobindo Ghose, uno tra i più importanti filosofi e maestri spirituali dell'India moderna. Nasce il 15 agosto 1872 a Calcutta, studia in Inghilterra dall'età di sette anni, dove fu educato essenzialmente da insegnanti occidentali. Torna in India nel 1892 alla morte di suo padre. Impara il sanscrito per poter comprendere i testi sacri indiani e si dedica quindi allo yoga secondo i suoi principi, facendo cinque, sei ore al giorno di esercizi di respirazione e concentrazione. In questo periodo incontra anche dei maestri che gli insegnano la meditazione.