Satprem - Far Nascere Dio
Lettere di un insubordinato (1943-1992).
Edizioni Mediterranee, Gennaio 1998, P. 600
...Tutti i libri di Satprem – romanzi, racconti, saggi – sono contemporaneamente una sfida e un viatico, spalancano orizzonti e danno le vertigini. Appartengono a quel genere di opere che spronano il lettore a buttarsi per le via del mondo e al tempo stesso a intraprendere il proprio tragitto interiore. Opere del genere sono rare, e il più delle volte tenute a distanza prima che s’impongano con la loro evidenza, con la loro folgorante e spietata lucidità... Queste lettere che si succedono nell’arco di mezzo secolo (1943-1992) non costituiscono delle “memorie”: rivelano un percorso che cerca via via il proprio tracciato, lo perde, lo conquista. Ognuno viene invitato senza mezzi termini a seguire l’intimo tragitto di una delle avventure più radicali, e più sconvolgenti, del nostro tempo... Le lettere di Satprem, buttando a mare tante sedimentazioni di tombe e di paure, hanno fortificato potere di rompere gli ormeggi da ogni norma stabilita, anzi di chiedere l’impossibile. Una caparbia vocazione, quella di Satprem. Che dice infatti: “Non saranno mai troppi gli insubordinati, mai troppi i provocatori. In un certo senso, ho fatto di tutto per portare scandalo e scompiglio dovunque passassi”.
Satprem, nato a Parigi con il nome di Luc Venet nel 1923, internato nei lager nazisti, passa gli anni successivi della giovinezza a vagabondare dall'Egitto alle foreste amazzoniche, dall'Africa Nera al Tibet, assillato dal bisogno di trovare qual è davvero il senso della condizione umana. Nel 1947 incontra brevemente Sri Aurobindo: sarà questo fatto a spingerlo a tornare in India e a restare per vent'anni accanto a Mère, cercando di spiegare in numerosi libri la rivoluzione che Sri Aurobindo e Mère rappresentano. Intanto, annota giorno dopo giorno le esperienze che Mère gli va rivelando e che costituiranno l'immenso "giornale di bordo" che sono i 13 volumi della famosissima Agenda.