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Sri Aurobindo - Savitri - Leggenda e Simbolo Vol. 2

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Edizioni Mediterranee, pp. 444

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Il secondo volume di Savitri, che comprende la Seconda e la Terza Parte (Libri IV-XII) del vastissimo poema di Sri Aurobindo, per la prima volta tradotto integralmente in italiano, continua la narrazione simbolica della leggenda dell'amore della giovane Savitri per Satyavan che si conclude con la vittoria della prima su Yama, il dio della Morte, e col ritorno alla vita del principe Satyavan. Ma il lettore avveduto scoprirà che la favola di questi orientali Orfeo ed Euridice, desunta da un episodio del Mahabharata (l'antica epopea indiana dell'era vedica), "è una rivelazione, una meditazione, una ricerca dell'Infinito, dell'Eterno. Se lo si legge con questa aspirazione verso l'immortalità, la lettura stessa servirà da guida verso l'immortalità. Leggere Savitri è in effetti fare dello yoga, della concentrazione spirituale; ci si può trovare tutto quello di cui ha bisogno per realizzare il Divino. Ogni passo dello yoga è segnato qui, compreso il segreto di tutti gli altri yoga. (...) c'è tutto: il misticismo, l'occultismo, la filosofia, la storia dell'uomo, degli dei, della creazione, della Natura" (Mère).

Sri Aurobindo Ghose, uno tra i più importanti filosofi e maestri spirituali dell'India moderna. Nasce il 15 agosto 1872 a Calcutta, studia in Inghilterra dall'età di sette anni, dove viene educato essenzialmente da insegnanti occidentali. Torna in India nel 1892 alla morte di suo padre. Impara il sanscrito per poter comprendere i testi sacri indiani e si dedica quindi allo yoga secondo i suoi principi, facendo cinque, sei ore al giorno di esercizi di respirazione e concentrazione. In questo periodo incontra anche dei maestri che gli insegnano la meditazione. Tutta la vita successiva di Aurobindo è stata dedicata ad applicare la conoscenza spirituale alla vita concreta e a quella psicofisica, per arrivare a trasformare la vita stessa e la realtà esteriore. Questa energia di Verità e Coscienza che Sri Aurobindo chiama "sopramentale" è la sola energia che può produrre una trasformazione dinamica davvero integrale e irreversibile della materia. All'età di 29 anni Sri Aurobindo si sposa, ma sua moglie non saprà seguirlo nel suo cammino. Nel 1906 si trasferisce a Calcutta, nel cuore dell'agitazione politica, viene arrestato nel 1908, rimane in carcere per un anno, dove approfondisce ancora di più la meditazione. Nel 1926, con l'aiuto di una collaboratrice spirituale, Mère-la Madre, fonda lo Sri Aurobindo Ashram. Sri Aurobindo lascia il corpo il 5 Dicembre 1950.

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