Hakim Bey (Peter Lamborn Wilson) - Il giardino dei cannibali

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I viaggi filosofici di un sufi beat

Shake Edizioni, pp. 200

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Per oltre vent’anni, Hakim Bey ha vagabondato curioso e famelico per le città e le campagne dell’Asia centrale e meridionale, alla ricerca di guru e illuminazioni spirituali, per lo più esoteriche, fuori dai “consueti” percorsi battuti anche dagli altri esponenti della controcultura quali Ginsberg o Kerouac. È nel corso di questi viaggi radicali tra India, Afghanistan e Iran, tra fame e povertà estreme, che Hakim Bey incontra la filosofia sufi e l’eredità spirituale del grande filosofo arabo Ibn Arabi. Era il tempo in cui il sufismo giocava ancora un ruolo importante nella cultura e nei costumi dell’Asia centrale, dove rivestiva un’importante funzione di tolleranza, prima dell’esplosione dell’uragano jihadista.

Hakim Bey (Peter Lamborn Wilson) è uno scrittore politico americano, saggista e poeta, che ha passato molti anni tra India, Pakistan e Iran, paese nel quale ha avuto modo di approfondire il pensiero sufi. ShaKe ha pubblicato numerosi suoi libri tra cui Le repubbliche dei pirati (2008), Il giardino dei cannibali (2011) e Angeli. Illuminazioni, racconti e immagini sui messaggeri degli dei (2017). Inoltre, ha curato (insieme a Robert A. Wilson e Rudy Rucker) l’antologia di fantascienza radicale Strani attrattori (2009) e Orgie dei mangiatori di hashish. Ricettario esotico e spirituale (insieme ad Abel Zug, 2006).

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