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Swami Vivekananda - Raja Yoga

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La conoscenza spirituale dell'antica filosofia indiana

Om Edizioni, Gennaio 2024, pp. 108

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Il Raja Yoga dichiara che ogni essere umano è solo un canale per l'infinito oceano di conoscenza e potere che si trova al suo interno. Swami Vivekananda (Calcutta, 12 gennaio 1863 - Belur, 4 luglio 1902) è un maestro spirituale poco conosciuto in Italia ma molto famoso in India e apprezzato in America ed altre parti del mondo. Questo libro contiene i suoi insegnamenti spirituali sul Raja Yoga considerato come l’essenza di tutto lo Yoga e la strada psicologica che porta all’unione intima col Divino. Include la spiegazione degli Yoga Sutra di Patanjali, con l’interpretazione e i commenti di Vivekananda. La pratica del Raja Yoga mira alla conoscenza e al controllo della mente attraverso la concentrazione e la meditazione. Secondo Vivekananda, il Raja Yoga, è la vera scienza spirituale della religione, la parte logica di ogni devozione, preghiera, cerimonia religiosa e miracolo. Dopo la morte del suo maestro spirituale Sri Ramakrishna, nel 1886, Vivekananda viaggiò in tutta l’India. Nei 1893 ebbe un grande successo in America al Parlamento delle Religioni di Chicago. Nikola Tesla fu affascinato dalla spiritualità e dalle spiegazioni di Vivekananda. Per tre anni lo Swami diffuse la filosofia e la religione Vedanta in America e in Inghilterra e poi tornò in India per fondare il Ramakrishna Math e la Missione Ramakrishna. Le sue conferenze e i suoi scritti sono stati raccolti in nove volumi.

Swami Vivekananda (1863-1902), il più noto discepolo di Sri Ramakrsna Paramahamsa (1836-1886), che fu un grandissimo santo bengalese, venerato come incarnazione divina e caratterizzato dalla sua fede nell'unità della conoscenza divina attraverso le varie forme tradizionali e religiose. Vivekananda, uomo di enorme energia, eccellente oratore ed organizzatore, lo rese noto, in quanto proprio maestro, in occidente, e ne trasmise, in forma talvolta semplificata per gli occidentali, gli insegnamenti. Con i suoi viaggi in America e con le sue conferenze tenute in uno stile discorsivo fluido e semplice, fu forse il primo indù che seppe davvero avvicinare occidente ed oriente.

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