Frithjof Schuon - Le Radici della Condizione Umana
Edizioni Mediterranee, Ottobre 2019, pp. 121
Frithjof Schuon, eminente rappresentante, insieme a René Guénon, del pensiero tradizionale, in Le Radici della Condizione Umana espone gli insegnamenti fondamentali delle grandi saggezze tradizionali colti, al di là dell’apparente molteplicità di forme, nella loro unità essenziale e nella loro verità immutabile. Questo libro, come quelli che lo hanno preceduto pubblicati dalle Edizioni Mediterranee, ruota intorno ai due aspetti complementari della sapienza dottrinaria: da un lato la pura metafisica, la Sophia Perennis, dall’altro l’aspetto operativo, mistico o iniziatico, la Religio Perennis. In pagine di ammirevole limpidezza e rigore, l’Autore ricorda che la condizione umana trova la sua ragione d’essere nella sua stessa finalità: la conoscenza intellettiva del Reale trascendente, dell’Assoluto, di Dio, attualizzata da discipline intellettuali e spirituali. Allo stesso modo, restituisce ai fenomeni e, più in generale, all’intero cosmo, la loro trasparenza metafisica e la loro intelligibilità, portandoci a percepire la Realtà divina attraverso i "segni" e le "tracce" che la manifestano.
Frithjof Schuon, filosofo, nasce a Basilea nel 1907 da padre originario del Württemberg e da madre alsaziana. Dal 1930 al 1932 lavora come disegnatore d’arte a Parigi, senza tuttavia trascurare gli studi di orientalistica, compreso quello dell’arabo. Poco dopo si reca in Africa settentrionale per studiarvi il Sufismo, in questo periodo conosce il maestro sufi Cheikh El-Allauoi. Il seguito della sua vita è caratterizzato da una serie di viaggi in vari paesi orientali; rende visita due volte a René Guénon al Cairo – con il quale collabora per due decenni alla rivista Etudes Traditionelles – il suo soggiorno in India viene invece interrotto dalla Seconda Guerra Mondiale. Più tardi nel 1959 e nel 1963 Schuon soggiorna a lungo presso gli Indiani dell’America del Nord, stringe amicizia con personaggi eminenti e viene adottato dalla tribù dei Sioux. L’interesse per le civiltà orientali e in particolare per la loro arte ha permeato tutta la vita di Frithjof Schuon. Dopo aver vissuto per quarant’anni in Svizzera sulle rive del lago Lemano, si ritira negli Stati Uniti, dove muore nel 1998.