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Massimo Scaligero - Iside-Sophia

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La dea ignota

Edizioni Mediterranee, Giugno 2015, pp. 127

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La Vergine-lside-Sophia, grembo del mondo e della creazione, è una delle figure fondamentali della ricerca del trascendente da parte dell'uomo; è il tramite attraverso cui l'uomo può raggiungere il Cristo. Il discepolo che conosca il segreto della Vergine, può tutto. La presenza dell'Io-Logos dissipa gli equivoci umani, distrugge la menzogna, dissolve l'infero elemento lunare, il cupo mondo della paura di cui soffre sulla Terra la psiche umana; necessita però della forza della dea suprema, di Iside-Sophia, del fervore celeste. Il pensiero umano e la Vergine sono infatti uniti dal filo cosmico della creazione, e la Vergine è la vita celeste dell'anima che lo sperimentatore può ritrovare. Ogni volta che l'uomo avverte Cristo in sé, è grazie alla Vergine, che, risvegliata dall'anelito dell'anima, è entrata in azione. Come nella tradizione cristiana la Madre intercede per noi presso il Figlio, così nella ricerca spirituale dell'uomo il potere che congiunge la luce con l'umano, e il trascendente con l'immanente, Iside-Sophia, virtù individuale incorporea, è la Via che l'uomo deve seguire per raggiungere il Logos originario. Testo che fa riflettere e meditare perché ci fa avvicinare al lembo del velo dietro cui si nasconde la Vergine Madre e Sposa, Iside-Sophia. Scaligero ci avverte che la Via del Pensiero rischia di divenire una via dell’orgoglio o del sublime egoismo, se non conduce alla consacrazione di sé al Divino e all’amore illimitato per il prossimo: appunto il ritrovamento della Iside-Sophia.



Massimo Scaligero pur provenendo da studi classici e da formazione umanistica, ancora giovanissimo ha, di propria iniziativa, un'esperienza logico-matematica e filosofica, integrata da una pratica empirica della fisica. Ben presto scopre, rispetto alla realtà originaria del pensiero, l'inanità discorsiva della dialettica e, attraverso demolitori del dialettismo, come Nietzsche e Stirner, perviene alle dottrine orientali. Coltivato lo Yoga per oltre vent'anni, sperimentandone le varie forme, sino a quelle mahayaniche dell'Estremo Oriente, consegue una sintesi personale, che gli da modo di riconoscere in Occidente il senso riposto dell'Ermetismo e il filone aureo di un insegnamento perenne, riconducente alla fraternitas dei Rosacroce. Collabora alla rivista « East and West». I libri da lui scritti hanno funzione formativa, in quanto organizzati in modo che i testi sollecitino nel lettore le forze interiori di cui parlano.

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