Mauro Villone - Il Mistero della Libertà
Prinp Editore, Luglio 2013, pp. 304
Come ogni aspetto della nostra vita, la Libertà è avvolta nel mistero. A volte ci pare di essere liberi, a volte molto meno. La storia dell’uomo spesso racconta proprio di prevaricazioni e schiavitù ma anche di ricerca talvolta spasmodica, a volte eclatante, talvolta profonda di libertà. Forse la libertà totale non è da ricercare in questo mondo, oppure si trova solo a grandi profondità dentro se stessi. Questo libro più che dare risposte, suggerisce molte domande e riflessioni. Osa anche suggerire delle ipotesi su quella che potrebbe essere una strada per la ricerca di una maggiore e più profonda libertà. Libertà nella vita sociale, pratica e quotidiana, ma anche e soprattutto sul piano interiore. Non intende certamente dare ricette, né indicare strade, né tantomeno “svelare segreti”. La libertà è, e rimane, un mistero, come tutto il resto. Che ci piaccia o meno ci muoviamo nell’ignoto e in un universo talvolta insondabile. La libertà ha un prezzo che talvolta può essere anche molto alto, ma tutto è possibile. E anche quando siamo schiacciati col muso nella polvere si possono immaginare e trovare vie di uscita. Esiste per chiunque la possibilità di vedere le cose diversamente, in qualsiasi situazione si trovi, per quanto certi frangenti della vita possano metterci con le spalle al muro. Anzi forse proprio queste situazioni sono quelle che ci permettono di tirare fuori la parte migliore di noi stessi e, quando la notte è più buia, iniziare a immaginare che sia possibile cambiare radicalmente la nostra vita. Un sacco di cose che abbiamo, desideriamo, crediamo o meglio ancora crediamo di credere o ci fanno credere, sono solo zavorre che ci impediscono di volare con la mente, il cuore e lo spirito. Basta iniziare a vedere le cose con “un altro sguardo” per accorgersi che le strade da percorrere sono davvero infinite. Non è certo facile fare una sintesi né un riassunto di questo libro. Potrei dire che il libro si propone di sollevare questioni sopite, sebbene della libertà si parli tutti i giorni. Il tema è enormemente complesso. La trattazione non è altro che una codifica dell’esperienza vissuta da me stesso. Dopo un’introduzione che cerca di coinvolgere sul piano emotivo, la prima parte del libro è un’analisi, effettuata avvalendosi della scala dei bisogni di Maslow, su quelle che sono realmente le nostre necessità e di come spesso le necessità reali siano sommerse da un’enorme quantità di quelle fittizie, limitando così la nostra libertà. In sostanza cerco di dimostrare come necessità e bisogni siano pilotati da un sapiente mix di marketing, pubblicità, informazione deviata, condizionamenti sociopolitici e ideologici, fino ad arrivare alla quasi totale sottrazione della libertà di individui e gruppi. Questo tema è legato a quello della “decrescita felice” poiché, tornando a quelli che dovrebbero essere i reali ed equilibrati bisogni di ognuno, ci accorgiamo che una significativa percentuale di spese e produzioni potrebbe essere evitata.La domanda è: oltre che sul piano materiale, siamo anche schiavi su quello interiore è spirituale? La risposta la sanno tutti. Ma quello che mi prefiggo di fare è una decodifica dettagliata della quantità di condizionamenti che ci impediscono di vivere anche sul piano strettamente umano e interiore. Sottolineo altresì come i punti cruciali della vita, simboli e al tempo stesso realtà di trasformazione siano fondamentalmente la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte. Le vere rese dei conti, quelle che ci mettono di fronte, ci piaccia o no, al cambiamento e all’impermanenza. I momenti nei quali è possibile trovarsi faccia a faccia con il proprio vero io. Infine mi permetto, certo non di dare suggerimenti - bensì di formulare ipotesi, sulla base di esperienze personali - su quelle che potrebbero essere vie di uscita e di liberazione su tutti i fronti: materiale, sociale, umano, fisico, spirituale. La libertà è un’esperienza individuale, ma per esserci non può che essere condivisa. La libertà forse, in ultima analisi, è amore. In chiusura tengo a sottolineare che, nonostante tutto, sia il mondo che la vita siano già meravigliosi così come sono. E salvaguardarli e goderne vorrebbe dire semplicemente “fermarsi un attimo”, anziché continuare a correre di qua e di là dimenticandosi di se stessi e della vera essenza della vita.
Mauro Villone nato a Torino, dove vive e lavora, nel 1958. Dopo gli studi universitari della Facoltà di Scienze Geologiche, ha iniziato l'attività professionale in pubblicità nel 1984 come account, prima della SIPRA poi al Sole24Ore dove è rimasto fino al 1993. Dal 1993 al 1995 ha collaborato con Rizzoli - Corriere della Sera. Dal 1974 ad oggi si occupa di fotografia, etnologia, antropologia, scienze sociali e della comunicazione. Nel 1995 ha fondato l'Associazione "Gente della Città Nuova". Le attività dell'Associazione sono volte al recupero e allo sviluppo dei valori e delle relazioni umane attraverso iniziative di comunicazione come indagini fotoculturali, mostre fotografiche e audiovisivi. L'attività fotografica è diretta esclusivamente su due fronti. Da una parte la fotografia etnica, sociale e di viaggio. Dall'altra la fotografia di architettura. Dal 1997 ha aperto la collaborazione con la testata "Marie Claire" e altre testate. Altre collaborazioni sono con la CNA, Salone dei Beni Culturali di Venezia, Mistral Tour.