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Rodney Collin - La Teoria della Vita Eterna

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Psiche 2, Novembre 2016, pp.200

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Un libro per capire e riflettere sulla vita umana in questa terra e la sua continuità come entità nell'infinito. Il mistero della morte vince ogni umana immaginazione e rende impotenti innanzi ad un velo che pochissimi son riusciti a scostare, fosse anche per un solo istante. Dopo la grandiosa architettura de "La teoria delle influenze celesti", Rodney Collin prosegue il suo viaggio fra gli arcani che conducono l'uomo alle immensità della Quarta Dimensione. "La teoria della vita eterna" accompagna il lettore in zone inesplorate, in quel lasso di tempo infinitesimale dove tutto può accadere e del quale l'uomo comune non ha alcun ricordo. Una risposta al più angosciante interrogativo che il genere umano si pone sin dalle proprie origini. Il disegno dalla portata sconcertante che il lettore vedrà delineato in questo libro costituirà per molti lo stimolo necessario per porre il piede sul Sentiero che conduce alla Vita Eterna.

Rodney Collin Smith nacque in una modesta famiglia di Brighton, in Inghilterra il 26 Aprile del 1909.Si diplomò alla London School of Economics e iniziò a lavorare come giornalista free-lance e questo gli permise di viaggiare molto. In uno di questi viaggi incontrò quella che sarebbe stata sua moglie Janet Buckley. Rodney Collin e sua moglie incontrarono Ouspensky introdotti da Robert de Ropp nell'autunno del 1936. Da quel momento dedicò tutto il suo tempo allo studio degli insegnamenti di Ouspensky. Rodney Collin e la sua famiglia si trasferirono in una casa in Virginia Water vicino a Lyne Place, che era il luogo dove Ouspensky aveva stabilito la sede della sua scuola.Dopo lo scoppio della Guerra Rodney Collin rimase a Lyne Place, lavorando a Londra come censore durante il giorno e difesa contraerea durante la notte. Nel 1941 fu trasferito alle Bermuda, e viaggiò per una coincidenza nella stessa nave che prese Ouspensky. Rodney Collin era molto attaccato al maestro Ouspensky, e quando alla fine della sua vita decise di tornare a Londra nel 1947 Rodney lo seguì e rimase con lui sino alla morte di Ouspensky il 2 Ottobre del 1947.

Le esperienze di questo periodo influenzarono Rodney Collin profondamente, durante il periodo che precedette la morte di Ouspensky comprese quello che sarebbe dovuto essere il futuro del lavoro. Comprese che nonostante l'attaccamento al suo maestro avrebbe dovuto ricostruire ciò che Mr. Ouspensky gli aveva dato prendendosi la responsabilità di esprimerlo attraverso la sua propria comprensione.

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