Michela Zucca - I Tatuaggi della Dea

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Venexia Edizioni, Novembre 2015, pp. 300

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Un linguaggio cifrato che risale alla notte dei tempi, un sistema di valori con cui società egualitarie hanno tramandato la loro cultura incidendolo sui corpi delle donne. I tatuaggi della Dea, dove l’archeologia e l’esame critico dei classici si incrociano con l’antropologia storica, esamina sculture, statue stele, dipinti e manufatti che restituiscono immagini di donne tatuate con gli evidenti segni del sacerdozio e della leadership militare e politica. Pur presenti in civiltà di tutto il mondo, tali segni sembrano appartenere a un’unica matrice, ovvero a tribù caucasiche, matrifocali, egualitarie, in perenne conflitto con le società dell’impero greco e romano. Trasformandosi in segno di identità, il tatuaggio si è conservato per millenni, diventando un simbolo di fede alla Madonna, l’altra faccia della Dea, e arrivando fino al secolo scorso. Se ne ritrova ancora traccia nei laboratori di tattoo della Madonna Nera di Loreto, così come sulle braccia delle donne di montagna balcaniche, greche e croate. Il libro contiene oltre 200 immagini di tatuaggi femminili.

Michela Zucca (1964) lombarda, si è laureata in Storia a Milano, specializzandosi in Antropologia con il lavoro di campo fra gli sciamani amazzonici. Si occupa di Storia di genere, con speciale attenzione alla vita quotidiana delle donne di montagna, alla storia della stregoneria e a quella delle società egualitarie arcaiche matrifocali guerriere. Ha insegnato Storia del territorio in varie università italiane e svizzere.

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