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Carl Gustav Jung - Ricordi, Sogni, Riflessioni

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BUR, Dicembre 1992 (Nuova Edizione Marzo 2020), pp. 494

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E se Jung si facesse autoanalisi? In questa autobiografia Jung scava nei suoi ricordi, torna alla propria infanzia, ai proprio sogni. E racconta la sua vita, in suoi viaggi, i primi passi nell'antropologia e, infine, il grande "nodo" della sua vita: l'incontro e lo scontro con Sigmund Freud Scritti direttanmente da Jung (1875-1961) nelle parti più drammatiche, ricavati in parte da documenti e da conversazioni con Aniela Jaffé, che ne ha curato la stesura d'insieme, questi 'Ricordi' ricostruiscono la formazione del grande psicologo in un'autobiografia che è, naturalmnete, un'autoanalisi, e dunque un'autocrirtica. Jung ricerca se stesso nella propria infanzia; nelle impressionanti e decisive immagini dei sogni iniziali, nella rievocazione dei viaggi, dei primi interessi per il mondo dell'antropologia e, infine, nel grande 'nodo' della sua vita, che rispecchia quasi simbolicamente una delle bipolarità della psiche e della cultura moderna: l'incontro e lo scontro con Freud. L'esigenze di postulare un inconscio collettivo oltre quello individuale, l'aprirsi all'orizzonte mistico e religioso sembrano scaturire dalla convinzione junghiana che Freud non spinge fino in fondo la propria analisi, bloccato com'è dalla 'rimozione' di alcuni problemi fondamentali. Così, paradossalmente, Jung si presenta come l'analista di Freud, mentre a sua volta è tenuto a bada da un proprio dramma, che testimonia la tenace presenza di Freud nel suo pensiero.

Carl Gustav Jung, nato a Kesswill, in Turgovia, nel 1875, era figlio di un pastore protestante. Studiò medicina a Basilea e nel 1900 si trasferì a Zurigo, dove iniziò la pratica medica sotto la guida di Eugen Bleuler. Allievo e seguace di Freud, Jung si allontanò dal maestro nel 1913, a causa di forti dissensi. Tra le sue opere, che hanno creato un nuovo indirizzo nella ricerca psicoanalitica, ricordiamo La psicologia della dementia praecox, Libido, simboli e trasformazioni, L’io e l’inconscio, La psicologia del transfert. È morto a Küsnacht nel 1961.

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