Chogyal Namkhai Norbu (a cura di) - Il Libro Tibetano dei Morti
OM Edizioni, Gennaio 2018, pp. 149
Un classico della religiosità orientale appartiene al filone di scritture arcaiche attraverso le quali l'uomo ha tentato di affrontare l'angosciante problema della morte, proponendo soluzioni che leniscano il terrore e rassicurino il vivente sul suo ignoto destino.
Nel fiorito linguaggio di questo rituale tibetano, la morte si configura in modo radicalmente diverso sia dall'idea di un'integrazione nella gloria divina, sia dal concetto di una dissoluzione totale.
Nel tempo intermedio tra la morte fisica e il destino finale, il defunto conserva un "principio cosciente" sul quale opera il monaco recitante, che mediante la lettura del testo, ingenera in quel "principio" esperienze visionarie ed evoca le immagini terrifiche degli Dei.
Chögyal Namkhai Norbu (Derge, 1938 - 2018) è un accademico tibetano. Nato nel 1938 a Derghe, nel Tibet orientale, Namkhai Norbu è considerato uno dei principali maestri viventi del buddhismo tibetano. Docente della Università Orientale di Napoli tra il 1962 e il 1992, ha vissuto e insegnato in Italia per molti anni. Viene chiamato con l'appellativo di Rinpoche.
Da bambino viene riconosciuto come reincarnazione, o tulku, di Adzom Drugpa (1842-1924), maestro di Dzogchen, e di Shabdrung Ngawang Namgyal (1594-1651), primo Dharmaraja del Bhutan. Inizia a frequentare i più illustri maestri dell'epoca e nel 1955 diventa allievo di Changchub Dorje (1826-1961), il cui stile di vita lo ispirerà profondamente.
Nel 1960, trovatosi nel Sikkim senza poter ritornare in patria a causa della rivoluzione cinese, venne invitato in Italia dal professor Giuseppe Tucci, orientalista, iniziando a lavorare all'Ismeo (Istituto per il Medio e l'Estremo Oriente) a Roma, fino a divenire docente di Lingua e Letteratura Tibetana e Mongola presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli.
Durante gli anni settanta, Chögyal Namkhai Norbu incomincia a insegnare Dzog-chen, riscontrando un notevole interesse sia in Italia sia in tutta Europa, fino al 1981, data della fondazione del Centro di Merigar West, prima sede della Comunità Dzogchen, sul Monte Labbro, nei pressi di Arcidosso (GR). Sorgono successivamente centri in varie parti d’Europa, in Russia, nel Sudamerica, negli Stati Uniti e in Australia.
Verso la fine degli anni ottanta, Chögyal Namkhai Norbu fonda ASIA (Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia), un’organizzazione impegnata in progetti educativi e medico-sanitari rivolti alla popolazione tibetana, e l’Istituto Shang Shung con il compito di salvaguardare la cultura tibetana.
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