Antonio Bianchi - Piante, Droghe e Sciamani

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Edizioni Colibrì, Luglio 1998, pp. 137

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Un libro che vuole mostrare la complessità e la profondità dell'argomento delle piante allucinogene, mettendo in guardia contro arbitrarie riduzioni e semplificazioni che rischiano rendere tale piante "cose" da consumare, impoverite del loro gran senso e forza.
Interessante resoconto delle ricerche sul campo dell'autore, da anni indirizzate verso lo studio dell'ayahuasca e del suo uso presso la tribù dei Shipibo dell'Amazzonia peruviana. È descritto succintamente il complesso delle «piante maestro» – una cinquantina o più – cui fa capo l'ayahuasca e che, aggiunte a quest'ultima, insegnano al vegetalista-ayahuasquero (lo sciamano specializzato in piante) i rimedi da utilizzare nei diversi casi in cui, per scopi di cura, sono «consultate». «La “madre” di una pianta può essere definita come l'essenza stessa del potere generatore della pianta: essa appare allo sciamano sotto forma di entità spirituale in grado di trasmettere conoscenze inaccessibili alle persone comuni.»
Dall'ayahuasca al peyote, dal Buiti a Eleusi, da Harvard a Terence McKenna e l'Iperspazio, dalla New Age a Stanislav Grof e al Daime, è una appassionante e lucida disamina sulla sacralità delle "piante sacre" e delle relative molecole chimiche, affiancata da un'altrettanta lucida critica nei confronti di un atteggiamento tipicamente occidentale che porta al solo risultato di ridurre l'uso di questi composti ad un fenomeno di moda e di consumo.

Antonio Bianchi è nato a Cassano allo Jonio (Cs) il 2 giugno 1969 e risiede a Amendolara Marina (Cs). E' avvocato e professore di diritto alle scuole superiori, attualmente responsabile della Camera Minorile di Castrovillari.

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