Marco Baston - Il Giusto Modo di Muoversi

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La nostra vera mente è il corpo

Edizioni Intento, 2021, pp. 311

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"Il giusto modo di muoversi" è l'applicazione pratica, diretta, assolutamente non mediata dalla mente ordinaria di questo fatto energetico. "Il giusto modo di muoversi" usa la prerogativa fondamentale della consapevolezza per intervenire sulla natura del tempo; ci rende consapevoli della nostra capacità di agire sul tempo stesso modificando il modo in cui funziona. La caratteristica fondamentale degli esseri viventi, ciò che li rende consapevoli, è proprio la loro capacità di adattare il tempo all'allineamento in atto, come materia plasmabile. Marco Baston, attraverso questo libro, ci restituisce la nostra natura di viaggiatori dell'infinito. Lo fa partendo dall'azione, da qualunque azione. E'una modalità non-ordinaria del tempo che si intesse con quella ordinaria generando la corretta condizione di controllo e abbandono, schiudendo così l'applicazione pratica, non mentale, dei fondamenti dell'agguato, delle relazioni tra le posizioni del sogno nella seconda e nella prima attenzione e dell'azione immediata in sintonia con il lato attivo dell'infinito. Questo speciale modo di muoversi è una possibilità completamente nuova ed è una disciplina completa, come lo sono il sognare o l'agguato. Il giusto modo di muoversi salda ambiti, spazi e parti che normalmente ci appaiono in qualche modo separati o inconciliabili. Integra un pezzo dopo l'altro, semplicemente facendolo. Partendo dall'azione unifica percezione e intento. Il fatto di diventare pura azione consapevole, produce un risultato fondamentale: ci consente di evocare immediatamente l'intento e coordinarci con esso al di là di ogni forma di sintassi, provocando di fatto la predominanza del corpo energetico.


Marco Baston, dopo la Laurea in Agricoltura Tropicale e Subtropicale e dopo aver iniziato un percorso personale di ricerca partendo dagli scritti di Carlos Castaneda, arriva ad interessarsi alla conoscenza delle piante medicinali, al punto da divenire parte del suo lavoro. All'inizio degli anni novanta, infatti, inizia una serie di viaggi in Messico legati all'attività con le specie officinali.
Questo segna un punto di svolta: in quel periodo entra in contatto con un gruppo di Sciamani Toltechi legati direttamente ai lignaggi degli antichi e nuovi veggenti. Questi Uomini di Conoscenza lo accolgono e coinvolgono in un processo di rieducazione percettiva e culturale, riequilibrando le sue passate esperienze di ricerca.
L'apprendistato dura dieci anni, coinvolgendolo totalmente. La nostra vita quotidiana è un campo di addestramento per i guerrieri che anelano a salvaguardare la propria energia. Alla fine dell'apprendistato gli rimarrà un compito da realizzare: radunare la conoscenza e renderla disponibile.

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