Mère ( La madre) - Mira Alfassa - Preghiere e Meditazioni

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Sri Aurobindo Ashram, Dicembre 2014, pp. 193

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Un diario che parla degli anni di apprendimento della disciplina yogica. "Preghiere e Meditazioni" è lo straordinario diario della Madre sul proprio cammino spirituale: la scoperta della Presenza divina in lei e in tutto, la consapevolezza di una sua azione come Madre del mondo e la necessità di arrivare qui sulla terra alla trasformazione della stessa materia. Gli anni interessati sono soprattutto quelli dal 1912 al 1918, e quindi il diario include anche le esperienze della Madre dopo avere incontrato per la prima volta Sri Aurobindo nel 1914.

La lunghissima e inquieta vita di Mère, al secolo Mira Alfassa (Parigi 1878, Pondicherry 1973), si presenta come un'ininterrotta sequela di avventure, sia umane sia spirituali, che nel suo caso la condussero prima ad acquisire una totale padronanza delle tecniche magiche e yogiche, poi a superarle entrambe per immergersi in una propria ricerca del tutto rivoluzionaria. Figlia di un'egiziana atea e comunista e di un banchiere turco, Mira sposò diciannovenne il pittore Henri Morisset, un allievo di Moreau attraverso il quale conobbe e frequentò importanti artisti dell'epoca, tra cui Rodin e Cézanne. Da Henri ebbe un figlio, che però affidò ben presto alla cura delle cognate per dedicarsi a quello che stava diventando il suo interesse primario: l'Occultismo. Nel 1904 conobbe il magista Max Théon e per due anni visse in Algeria con lui e con sua moglie Alma, medium con poteri eccezionali dalla quale Mira apprese come gestire con rigore e metodo le proprie facoltà paranormali. Separatasi da Morisset nel 1908, Mira si risposò due anni dopo con il filosofo Paul Richard; e fu seguendo quest'ultimo in una campagna elettorale a Pondicherry che la futura Mère conobbe, nel 1914, Sri Aurobindo, riconoscendo in lui quell'indiano che tante volte l'aveva visitata in sogno. Tornata in Europa a causa della guerra, si trasferì con il marito in Giappone, dove restò fino al 1920 praticando a fondo lo Zen. Infine in quell'anno, separatasi di nuovo, si stabilì a Pondicherry, dove nel '26 Aurobindo le affidò la direzione dell'Ashram. Dopo la morte di lui (1950) Mère continuò a lavorare alacremente con i discepoli - che considerava una rappresentanza della resistenza della specie alla trasformazione Supermentale - e tenne numerose "conversazioni" che furono in seguito pubblicate. Nel '58 si ritirò da qualsiasi attività fisica per dedicarsi esclusivamente allo Yoga delle cellule, ma continuò a comunicare le sue esperienze mediante registrazioni effettuate da Satprem, poi edite dallo stesso con il titolo di Agenda. Infine, nel 1963 Mère fondò nelle vicinanze di Pondicherry Auroville, la "città del futuro", che oggi, dopo varie dispute immobiliari, è stata nazionalizzata dal governo indiano e che Mère, nella Carta di fondazione, definiva come "luogo di ricerche materiali e spirituali per dare un corpo vivente a una vera umanità". La vicenda umana di Mère si concluse nel 1973 quando, ormai novantacinquenne, annunciò che si sarebbe ritirata in uno stato catalettico duraturo, disponendo che non si procedesse alla sepoltura. Ma qualche mese dopo il cuore cessò di battere e tre medici dichiararono Mère clinicamente morta. Il suo corpo è oggi sepolto accanto a quello di Aurobindo.

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