Henry Corbin - L'uomo di Luce nel Sufismo Iraniano
Edizioni Mediterranee, Gennaio 1998, pp. 175
Dalla presenza umana nello spazio — e di conseguenza nel tempo — deriva la necessità di un « orientamento » in tale dimensione spazio-temporale. Proprio la « ricerca dell'oriente » è uno dei temi principali del sufismo iraniano: un oriente, tuttavia, non localizzabile geograficamente, dal momento che la sua dimensione ha carattere soprattutto mistico e spirituale. Questo Oriente sovrasensibìle, luogo dell'Origine e del Ritorno, oggetto della Ricerca eterna, è al polo celeste, un polo cosi estremo da essere la soglia della dimensione « aldilà ». L'Oriente cercato dal mistico è in direzione del nord, al di là del nord, e soltanto un cammino ascensionale può avvicinare a questo nord cosmico scelto come punto d'orientamento. La dimensione polare come dimensione trascendente dell'individualità terrestre implica l'esistenza di una figura-controparte, di un celeste « alter ego » che consente il raggiungimento del polo ponendosi come « guida sovrasensibile » del ricercatore. Lo scopo di questo libro è precisare meglio cosa sia tale orientamento e dove esso conduca, rivelando altresì l'intero segreto della guida invisibile, del compagno celeste del mistico itinerante, figura di luce, immagine e specchio in cui si arriva a contemplare la teofania nella forma corrispondente al suo essere. L'Autore tenta di fissare l'identità di questa figura sotto i diversi nomi che vengono dati alle sue apparizioni, poiché questa guida di luce è quella che riconduce alla Terra di luce.
Henry Corbin, nato nel 1903 e scomparso nel 1978, è stato orientalista, filosofo e storico delle religioni. I suoi studi hanno contribuito a trasformare le nostre conoscenze attuali circa il mondo musulmano e persiano. Tra le sue opere, sono già apparse in Italia « Storia della Filosofia Islamica » e « Corpo Spirituale e Terra Celeste ».
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