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IL VANGELO SECONDO SEBASTIÃO MOTA - Sebastião Mota de Melo

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Le parole di uno dei maestri del Santo Daime, la scuola spirituale amazzonica che usa ritualmente l’ayahuasca

A cura di Alex Polari de Alverga

«Se gli uomini oggi non trovano se stessi, è perché non si cercano. Non si deve cercare Dio dove non si può trovare. Si deve cercare Dio dentro di sé, perché è dove io l’ho trovato. Non è stato fuori, ma dentro di me che l’ho trovato. Quindi sono questi i consigli che do a ciascuno dei miei fratelli, che mi accompagnano: avere una pratica perfetta dell’“Io Sono la vita. Io Sono la mente pura. Io Sono il pensiero reale”. Io Sono tutto, insomma, fuori e dentro di ciascuno di noi». Sebastião Mota De Melo

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Tradotto per la prima volta in italiano e con il testo originale a fronte, il Vangelo di Sebastião Mota offre una visione profonda e umana di colui che è stato un vero maestro spirituale, nonché uno dei maggiori punti di riferimento all’interno della comunità del Santo Daime. Discepolo di Mestre Irineu Serra, il fondatore della religione del Santo Daime, Padrino Sebastião riesce qui a far rivivere gli insegnamenti della dottrina della foresta, pur con il linguaggio semplice di un siringueiro (lavoratore della gomma), e a trasmettere, come parte del proprio insegnamento, grande sapienza spirituale e doni profetici. Ancora oggi, a distanza di molto tempo, le sue parole confermano il suo potere profetico e l’attualità dei suoi avvisi. Oltre a essere il libro di riferimento di molti daimisti che non hanno avuto il privilegio di ascoltarlo dal vivo, quest’opera si rivela un piccolo scrigno in cui sono raccolte gemme di sapere in grado di arricchire chiunque. I precetti spirituali contenuti negli insegnamenti di questo Vangelo possono infatti costituire una valida fonte d’ispirazione per tutti coloro che lavorano con serietà tanto nel Daime quanto nei rituali con l’ayahuasca, indicando un cammino sicuro – anche se difficile – che può essere seguito da qualsiasi ricercatore si ponga su questo percorso.
Rispetto all’edizione brasiliana del 1988, questo volume è corredato da tre interviste inedite (una del 1982 e due del 1988) nelle quali, fra gli altri temi, è approfondita la questione dell’origine della Santa Maria, come i daimisti chiamano la cannabis. Sebastião Mota conobbe infatti questa pianta attraverso una rivelazione spirituale e ne apprezzò le qualità curative tanto da difenderne in tribunale l’utilizzo all’interno di cerimonie religiose.

Sebastião Mota de Melo nacque nel Seringal Monte Ligía nel 1920, dimostrando da subito una spiccata propensione per i viaggi astrali e le visioni di esseri incantati della foresta. La sua carriera di curatore e oratore ebbe inizio piccoli in insediamenti rurali nella foresta della valle del Rio Juruá, e il suo sviluppo medianico nella Dottrina Spiritica avvenne grazie al suo amico kardechista Oswaldo. Nel 1957 traslocò con la famiglia a Rio Branco, dove condusse una vita da colono, accudendo i malati del suo circolo di parenti, amici e protetti. Uomo semplice e di solida convinzione spiritista, fu un lavoratore instancabile.
Discepolo di Mestre Irineu, ricevette il compito di espandere il Culto del Santo Daime in tutto il Paese e oltre le sue frontiere. Nel 1974 fece registrare il suo ente religioso e filantropico con il nome di CEFLURIS (Centro Eclettico della Fluente Luce Universale Raimundo Irineu Serra), un’associazione senza scopo di lucro responsabile del lavoro spirituale svolto con la bevanda sacramentale chiamata Santo Daime. Nel 1980 trasferì la comunità, che viveva nei dintorni di Rio Branco, in un’area vergine all’interno della foresta, chiamata Seringal Rio do Ouro. Nel 1982 fondò le basi dell’insediamento che oggi è divenuto Vila Céu do Mapiá, dove fu instancabile lavoratore, sotto l’aspetto tanto spirituale quanto materiale. Gli piaceva lavorare alla costruzione di canoe e fare grandi camminate per la foresta che tanto amava e conosceva. Nei suoi ultimi anni ricevette con affetto i discepoli che venivano da tutte le parti del mondo. Fece alcuni viaggi nel sud del Paese per conoscere le chiese che si stavano formando intorno ai suoi insegnamenti. Fu solo in questo momento che conobbe il mare, che lo emozionò molto. Morì il 20 di gennaio del 1990 a Rio de Janeiro, dove si trovava per curarsi da una grave malattia al cuore di cui soffriva da alcuni anni.


CURATORI

Rita Gregório de Melo, moglie di Padrino Sebastião, è la matriarca e madrina della Dottrina del Santo Daime, oggi novantasettenne e residente nel Céu do Mapiá, la comunità fondata da Padrino Sebastião nel cuore della foresta amazzonica.

Alfredo Gregório de Melo, figlio di Padrino Sebastião e Madrina Rita, è il successore spirituale del padre e Maestro Immediato e Presidente del Consiglio Dottrinario dell’ICEFLU (Igreja do Culto Eclético da Fluente Luz Universal), la chiesa del Santo Daime, a livello mondiale. È altresì il principale responsabile, fino a oggi, dell’espansione del movimento a livello mondiale già a partire dagli anni 1990.

Alex Polari de Alverga è un ex-guerrigliero contro la dittatura militare in Brasile, poi discepolo di Padrino Sebastião e fondatore della comunità daimista Céu da Montanha nello Stato di Rio de Janeiro in Brasile. Anche lui è uno dei punti riferimento per l’espansione del Santo Daime a livello internazionale.

Nagual
SPZ159

Scheda

TITOLO
IL VANGELO SECONDO SEBASTIÃO MOTA
AUTORE
Sebastião Mota de Melo
EDITORE
SPAZIO INTERIORE
ISBN
979-12-80002-50-1
PAGINE
432
PUBBLICAZIONE
Giugno 2023
FORMATO
150 x 210
PROGETTO GRAFICO
Flavio Arensi, Fabrizio Crollari
TITOLO ORIGINALE
O Evangelho segundo Sebastião Mo
TRADUZIONE
Elisa Cornia, Walter Menozzi
REVISIONE
Susana Tavares, Daniele Stephan, Walter Menozzi, Giovanni Picozza

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