Esplorando l'Agua de Kananga
L’Agua de Kananga è una lozione a base di Ylang Ylang e può essere utilizzata per molteplici scopi. Oltre ad essere un noto afrodisiaco, una sorta di elisir di seduzione - in quanto crea un alone di mistero e fascino - è altresì propiziatoria della buona sorte. Più “seriamente”, ha proprietà curative per quanto riguarda l’insonnia, i crampi, la pressione sanguigna alta, l’impotenza e la frigidità. Viene utilizzata anche durante le cerimonie e nei rituali per promuovere l’armonia.
Ad esempio, per armonizzare un ambiente sarà sufficiente riempire un bicchiere di Agua de Kananga e lasciarla evaporare. In questo modo, con un processo lungo e costante, l’energia della casa rimarrà in equilibrio. Viene utilizzata anche in modo più popolare e magico, ad esempio per far tornare a sé una persona che ci manca. Qualora foste interessati, ecco la formula: mescolare all’Agua de Kananga l’erba dell’Amore, l’anice stellato e l’erba “no me olvides” (bisognerà, nel nostro caso, trovare qualcuno che ce la spedisca dall’America Latina - ormai tutto è raggiungibile - oppure trovare un surrogato “europeo”). Inserire nel liquido una fotografia della persona che si è allontanata o qualche capello della stessa. Lasciar macerare il composto per una settimana e con il liquido ottenuto lavare la porta di casa per sette giorni consecutivi, invocando un santo a noi vicino, offrendogli un cero da sette giorni del colore appropriato.
Che poi in certi casi si pianga più per le preghiere esaudite che per quelle non accolte, è un’altra questione! Stiamo sempre attenti a quello che desideriamo e invochiamo, perché si potrebbe avverare e una volta accaduto non è detto che sarà proprio come ce l’eravamo immaginato. L’universo opera in modo misterioso ma sempre nell’equilibrio e nell’amore, quindi mettere in atto forze a noi sconosciute può essere un’impresa delicata e non sempre consigliata, sebbene appaia un’avventura intensa e curiosa. L’importante è operare con la giusta presenza e attenzione, ricordandoci che è meglio “lasciar andare” e non forzare gli eventi per soddisfare un ego ferito.
Di certo la sofferenza e il dolore per la mancanza di una persona che ci ha lasciato ed è andata via da noi è tanta e spesso cerchiamo di porle fine, di trovare una tregua, un momento di sollievo. Ma la verità profonda e l’occasione preziosa che questo dolore offre a noi stessi, lo sappiamo, è un’oppportunità di crescita ed evoluzione da non sprecare assolutamente! Inoltre, legare la nostra felicità alla presenza di qualcuno è una trappola, perché sappiamo bene che, al di là di cercare in primis la felicità dentro noi stessi e non farla dipendere da qualcosa di esterno, essa è uno stato temporaneo dell’essere, che fa sempre parte di quel dualismo bene/male, felicità/tristezza, gioia/dolore dal quale vita dopo vita ci dobbiamo svincolare.
Quindi, cospargetevi di Agua de Kananga, intonate un bel canto a voi stessi, purificate con il suo profumo la vostra casa e poi uscite, godete del sole o della pioggia, dei profumi dell’aria, che siano della natura o dello smog della città, dello sguardo di un passante e del saluto di un conoscente e abbracciate la Vita così com’è, nella totale Fiducia, adesso!
Buona Agua de Kananga anime in esplorazione!
Silvia Tusi@Nagual
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