Il Sentiero che porta alla Consapevolezza
Ho incrociato sul mio cammino i coniugi Eva e John Pierrakos quasi dieci anni fa. Mi ero vagamente interessata di Corenergetica, avevo conosciuto un operatore tedesco, ma poi non ne avevo fatto nulla, un’annusata e via. Non mi ero nemmeno presa il disturbo di sfogliare qualche loro libro. È passato un po’ di tempo e tre anni fa ho nuovamente incontrato i Pierrakos. Ho cominciato a leggere i libri di Eva e non ho più smesso. In questi giorni sto leggendo «Arrendersi al Nucleo Divino. Il Sentiero a livello dell’Anima» e come sempre il libro mi parla e mi accompagna in ciò che accade nella mia vita quotidiana. Sincronicità si affastellano: trascorro una giornata a fare i conti con ombre e dolori del passato e il libro mi parla del Male come possibilità di affrontare il sé inferiore (l’ego), guardarlo, comprenderlo, integrarlo, aprendosi alla fiducia, al fluire nell’energia e alla consapevolezza di un disegno molto più grande di questo piccolo mondo così banalmente denso, in cui ci siamo incarnati. Guardo un film che parla appunto di reincarnazione («I Origin») e prima di andare a dormire apro il libro e mi parla di vite passate, della nostra curiosità di conoscerle e mi spiega, con un linguaggio sempre accurato ma semplice, che arriva diretto a mente e cuore senza star lì a complicarsi troppo la vita con inutili e verbosi giri di parole: «Se questa conoscenza viene offerta, deve avere un significato, deve rappresentare una chiave attraverso cui l’individuo possa comprendere meglio se stesso. Talvolta si viene illuminati sulle proprie vite precedenti. Il paese in cui queste si sono svolte è raramente importante, ma altre circostanze possono esserlo. Ogni volta che venite a conoscenza di una verità a proposito di una vita precedente dovete provare un senso di vittoria e di liberazione. È come se, avendo trovato la chiave di una porta, poteste finalmente aprirla e, attraverso di essa, vedere la vostra vita in una luce completamente nuova. Se una sensazione del genere non accompagna l’informazione che ricevete, diffidatene». Oppure accade che sono tutta tesa nell’inutile tentativo di resistere a qualcosa che invece devo vedere, riconoscere, abbracciare, accettare, il mio plesso solare chiuso e doloroso, tutto il corpo un fascio di nervi tesissimi e leggo: «La resistenza esprime sempre sfiducia nell’universo. In realtà, qualunque dolore prima o poi passa, in quanto non è una realtà definitiva, non più definitiva di quanto lo sia il male. Quanto più l’esperienza del dolore viene vissuta in tutta la sua intensità, tanto prima esso si dissolve e ritorna al suo stato originario: energia che scorre liberamente e che genera gioia e piacere». Insomma, il libro mi parla e mi accompagna, è vivo, ha dentro di sé tutta l’energia della verità più profonda e dell’amore a cui tutti ambiamo, facendo i conti con i nostri limiti, paure, egoismi, crudeltà e disonestà. Nel cammino verso Casa, occorre avere il coraggio di affrontare tutto ciò che ancora non conosciamo di noi stessi, tutto ciò che non vogliamo vedere, tutto ciò che non siamo disposti ad accettare. Nei giorni più difficili, in cui l’atto di fiducia non mi viene per nulla automatico e spontaneo, di certo questo volumetto è un sano aiuto per il mio percorso di consapevolezza e presenza, uno dei tanti strumenti che l’universo mi mette a disposizione per evolvere e giungere al nucleo essenziale. Un senso di profonda gratitudine mi accompagna quando incontro libri di questo tipo, intrisi di verità ultime e potentemente comunicativi. Allora quel senso latente di solitudine che sento a volte nello stomaco scompare, perché mi ricordo che siamo guidati e consigliati verso un cammino luminoso, se ci permettiamo di restare in ascolto del nostro cuore con fiducia. E infatti anche il “mio” prezioso libro ci esorta dolcemente: «Miei cari amici, persistete nella vostra meravigliosa ricerca della verità. Se vi sono dubbi sulla vostra sincerità, è nel vostro cuore che scoprirete qual è la verità – e questa è l’unica cosa che conta».
Silvia Tusi@Nagual
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